Ci sono cose che si raccontano con esitazione e riguardo, quasi fossero dei segreti. Vorresti metterne a parte gli amici più cari, ma temi di tradire chi te li ha affidati con fiducia, dubiti che il tuo racconto svuoti un'emozione e banalizzi la magia di un evento, al tempo stesso avverti il rischio di scivolare nell'enfasi e nella retorica...


C'è un segreto che sull'Altopiano dei Sette Comuni conoscono tutti: la Grande Rogazione. Ma che segreto è, vi direte, se lo condividono oltre 20 mila persone? E come può restare riservato un appuntamento che si ripete puntualmente ogni anno, da secoli, il giorno prima dell'Ascensione?


Il fatto è che non basta sapere che c'è: solo chi l'ha "vissuta" dal di dentro sa davvero cos'è la Grande Rogazione. E perciò anche gli ospiti che da anni sono di casa ad Asiago, raramente la conoscono realmente, a meno che non si siano accollati almeno una volta le 13 ore e i 30 chilometri di cammino. Troppo facile scambiarla per una normale processione religiosa, una normale scampagnata collettiva, una normale manifestazione del folklore. La Rogazione asiaghese è tutto questo, ma anche molto di più.


Si tratta del ripetersi del rito antico di oltre 600 anni delle peregrinazioni propiziatorie che chiedevano un buon raccolto.

Si parte alle sei del mattino dal Duomo di Asiago, e dietro lo stendardo rosso con la croce bianca la processione si incammina percorrendo i confini del comune attraverso le stradine sterrate e i prati ancora ingialliti dal tarassaco. Un migliaio di persone, all'inizio, felici di condividere una levataccia, un panorama ancora sospeso nel grigio dell'alba, i canti delle contrade che restituiscono intatto, un sentimento tenace di comunità, solo dopo il 1638 la processione fa tappa al Lazzaretto, dove si ferma per la prima colazione al sacco e la celebrazione della messa, ex voto per la liberazione del paese dalla peste.

Le famiglie stanno insieme, le ragazze regalano uova colorate ai maschi, in particolare ai ragazzi da cui hanno ricevuto in dono il tradizionale "cucco" di terracotta il giorno di San Marco: religiosità che si intreccia con la festa, riti propiziatori precristiani e devozione genuina, amicizia e antiche reminiscenze dionisiache, come la sera ai boschetti di Gallio, quando i più giovani. come creature dei boschi, si cingono il capo di ghirlande di larice.


Il "giro del mondo" prosegue, sempre accompagnato dall'armonioso e potente fraseggio dei cori; la processione è ormai una fiumana dì migliaia di persone che si dipana tra i boschi e i pendii del Kaberlaba, tocca Canove, Camporovere, affronta la faticosa salita al Monte Katz. Ogni tanto una sosta per il cibo e la convivialità, un incontro con vecchi amici dispersi da anni.
L'entrata in paese, alle sette di sera, è una marcia trionfale scandita dal suono possente delle campane: è la comunità che dà il benvenuto a se stessa, un'emozione che resta dentro per sempre.

Questo non è turismo, né spettacolo, né semplice folklore. Se cercate solo questo, non venite alla rogazione di Asiago, e non parlatene in giro. Certe cose vanno condivise solo con chi le rispetta.

LA ROGAZIONE
Poesia di Mina Zavadini

Tanto amore mi dà
quel tenero mattino
aperto al suono di campana.

Tutto il paese,
nei passi dei canti e della gioia,
sgrana l’anima sua,
fiorita in prati gialli
lucenti di rugiada.

La Grande Rogazione di Asiago 23 Maggio 2009

Quest'anno ho partecipato alla Grande Rogazione, e' stata una bellissima esperienza. La bella giornata e la partecipazione di oltre 4000 persone hanno reso una atmosfera fantastica. Dopo 13 ore e 30 chilometro percorsi all'arrivo ero molto stanco ma contento di esserci stato.

Di seguito il servizio della bella manifestazione raccontato dalle foto.

Ore 6.00 di mattina, siamo tutti in attesa davanti al Duomo di Asiago della partenza della Grande Rogazione. Ci ritorneremo stasera alle 19.00 dopo 13 ore di cammino e 30 chilometri percorsi.
E' l'alba, si vede molto bene la rugiada sull'erba in primo piano. La temperatura e' fresca e l'emozione tanta.
Il lungo serpentone mattiniero.
Panorama. a sinistra vediamo il campanile di Gallio, al centro il trampolino e in primo piano il santuario del Sacello.
Molto suggestiva questa immagine che rende bene la grande partecipazione popolare. i primi sono gia' vicini alle abitazioni sullo sfondo.
Eleganti spettatori della Grande Rogazione.
in primo piano.
Sono le 8.00 e ci si ferma per la prima tappa al Lazzaretto per la messa e poi per la colazione.
La tradizione vuole che le giovani donne regalino agli uomini uova colorate.
protagonista della natura, il tarasacco con i suoi fiori gialli.
prati coperti da questi meravigliosi fiori gialli.
il percorso tocchera' tutti i confini di Asiago.
la bandiera bianca su sfondo rosso.
sempre davanti alla Rogazione.
si sale attraversando campi con erba altissima che viene pestata dai partecipanti alla Grande Rogazione.
Sullo sfondo Camporovere, sono le 12.30 qui ci fermeremo per il pranzo.
stiamo arrivando a Camporovere.
A Camporovere si appoggia la bandiera e si va a pranzo a sacco. riprenderemo la marcia alle 14.30.
Si riprende il cammino.
Coroncina realizzata con rametti di larice e fiori. Verra' indossata dalle donne all'arrivo al Duomo di Asiago in serata.
Ecco la realizzazione delle coroncine da mettere in testa.
giovine donna con coroncina in testa.
Durante il percorso siamo passati attraverso molti di questi archi addobbati con fiori.
A circa 3 chilometri dall'arrivo si e' aggiunto come da tradizione alla Grande Rogazione il parroco di Asiago su cavallo bianco.
Nei pressi dell'Ossario di Asiago.
Ultimi momenti in mezzo al verde dei prati.
Ecco la via principale di Asiago invasa dalla folla che ha partecipato quest'anno alla Grande Rogazione.

La Grande Rogazione e' giunta al termine, sono le 19.00 e il suono delle campane ci ha accolto in piazza.

Sono stanco ma sono consapevole di essere stato partecipe di una bellissima manifestazione molto suggestiva e particolare.

Assieme a me hanno partecipato alla Grande Rogazione Tiziano, Pino e Luca.

Un saluto dall'Altopiano di Asiago.

Alla prossima.....